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Un viaggio nella Grecìa Salentina, tra chiese e palazzi storici

Il Salento, conosciuto per la bellezza delle sue spiagge e la limpidezza del suo mare, è anche una terra fortemente impregnata di cultura e non tutti sanno che nutre un profondo legame con la Grecia.

In particolare, esiste una zona, detta appunto Grecìa Salentina, ellenofona, nella quale si parla un dialetto chiamato griko, più simile al greco antico che all’italiano. Della Gricìa Salentina fanno parte 11 comuni, che di seguito vedremo in una panoramica utile per apprezzarne la bellezza e le particolarità. Si tratta, infatti, di una terra ricca di storia e di meraviglie architettoniche tutte da scoprire, che meritano decisamente l’attenzione del turista in vacanza nella parte meridionale della Puglia.

Sternatia: l’origine del griko

Iniziamo il nostro tour da Sternatia, che riveste un ruolo particolare nella Grecìa Salentina, dal momento che è proprio in questo borgo che il griko è parlato correntemente ancora oggi tra gli abitanti.

Tra i luoghi di interesse principali di Sternatia si trovano alcuni edifici religiosi, come la settecentesca Chiesa Madre di Maria SS. Assunta, con il suo campanile di realizzazione successiva e i prestigiosi alari che ne impreziosiscono gli interni.

Più antico, invece, è il convento dei Domenicani, costruito sul finire del Quattrocento e ospitante un elegante portale. Ma soprattutto l’edificio è conosciuto per la Cripta di San Sebastiano, che custodisce alcune icone del santo risalenti al XII secolo.

Spostandosi verso il centro storico, si notano anche delle architetture civili antiche, come Palazzo Granafei, che si inserisce all’interno di una cornice di strutture monumentali decorate a bugnato e ospita, oltre a numerosi affreschi, un frantoio ipogeo del Cinquecento.

In zona sorgono alcune delle strutture ricettive più adatte a trascorrere le proprie vacanze respirando il Salento autentico, ovvero le masserie, antiche fattorie sapientemente restaurate e adattate oggi a scopi ricettivi, come ad esempio la Masseria Chicco Rizzo.

La bellezza della Grecìa Salentina

Il borgo successivo del quale parliamo è Calimera, il più famoso tra quelli di questa zona e dal nome evocativo di derivazione greca che, letteralmente, significa “buongiorno”.

Si tratta di un luogo molto significativo per la cultura locale, dal momento che proprio a Calimera si trova la Casa Museo della Civiltà Contadina e della Cultura Grika, dove si può scoprire molto sul passato genuino della Grecìa Salentina. Molto significativa, per rendere l’idea del profondo legame tra le culture che impregnano il Salento, anche la Chiesa Madre di San Brizio, edificata proprio sulle rovine di quello che una volta era un tempio.

Carpignano Salentino, Castrignano de’ Greci e Corigliano d’Otranto

A Carpignano Salentino, invece, è situato un vero tesoro: la Cripta di Santa Cristina, parzialmente scavata nel tufo e sorvegliata da mura affrescate.

Chi preferisce le passeggiate tranquille non può non visitare Castrignano de’ Greci, un piccolo borgo dal centro storico molto pittoresco.

Lo stesso si può dire per Corigliano d’Otranto, dove oltre a dilettarsi con una deliziosa camminata tra vicoli e corti, ci si può perdere nella visita del Castello de’ Monti, in grado di riportare indietro nel tempo chiunque si fermi ad ammirarlo.

Infine, a Cutrofiano, paese famoso per la lavorazione della terracotta. sono da non perdere Palazzo Filomarini e la Chiesa di S. Maria della Neve, con i suoi preziosi dipinti.

La Grecìa Salentina tra storia e tradizione

Nella seconda parte del tour, incontreremo i borghi della Grecìa Salentina maggiormente permeati dalla tradizione locale e che raccontano maggiormente la storia di questa zona, a cominciare da Martano, il più popoloso, costellato da antichi palazzi e chiese barocche.

Martignano, invece, è il più piccolo, ma è anche incredibilmente ricco di architetture interessanti, come quelle che un tempo erano residenze nobiliari (ad esempio Palazzo Palmieri, oggi ufficio turistico). Qui si possono osservare anche le pozzelle che, come suggerisce il nome, sono dei piccoli pozzi scavati nella roccia, utilizzati per conservare a lungo l’acqua piovana.

Melpignano e Soleto

Un altro palazzo di notevole interesse si trova a Melpignano, ed è Palazzo Marchesale, anche conosciuto come “il castello”, recentemente restaurato e riaperto al pubblico, per consentire di ammirare i suoi splendidi giardini adornati di portici realizzati in pietra leccese.

A Melpignano ha luogo anche il festival della Notte della Taranta, davanti all’Ex Convento degli Agostiniani, indetto in nome della pizzica allo scopo di conservarne viva la tradizione.

Soleto, invece, si ancora al passato in un modo diverso, ospitando un’area archeologica e mostrando ai visitatori monumenti di fondamentale importanza storica e artistica, tra i quali si ricordano la Chiesa di Santa Sofia e Santo Stefano, ma anche la Cappella della Madonna del Carmine.

Zollino

Infine, un accenno all’ultimo comune che fa parte della Grecìa Salentina, ovvero Zollino, il cui simbolo per eccellenza è il pittoresco campanile della Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Ma questo borgo ospita molte meraviglie del barocco leccese, tra le quali non si può tralasciare la Chiesa di Sant’Anna.

Immergersi completamente nella realtà salentina è incredibilmente facile a Zollino, specialmente se la si visita durante il periodo della Fiera di San Giovanni di Zollino, nel corso della quale si tengono eventi di vario tipo, incluse degustazioni di prodotti locali, tra i quali spiccano i legumi tipici, come fave e piselli.