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Tindari e Laghetti di Marinello

Tindari in un giorno: la tappa da non perdere nel tuo viaggio in Sicilia

Abbiamo voluto dedicare quest’articolo ad un luogo bellissimo, suggestivo, ricco di fascino e storia, ma nonostante questo poco conosciuto: Tindari.
Se avete come l’impressione di aver già sentito il nome di questa località da qualche parte, vi togliamo subito la curiosità: la “Gita a Tindari è il titolo di uno dei romanzi di Andrea Camilleri, nonché una puntata della serie de Il Commissario Montalbano! 


Tindari è borgo siciliano, fa parte del comune di Patti in provincia di Messina. Sorge su un promontorio a picco sul mar tirreno, ad un’altezza di 268 metri.
La sua storia è tanto antica quanto misteriosa. Fondata nel 396 A.C. da Dioniso di Siracusa, come colonia siracusana, prende il suo nome dal re di Sparta Tyndaris (Tindaro).

Cosa vedere e cosa fare a Tindari in un giorno

Tindari è un borgo ricco di storia e numerosi sono i luoghi da non perdere: il Santuario, la Madonna Nera, il teatro greco con l’area archeologica e per finire la baia con la riserva naturale orientate dei laghetti di Marinello.

Ecco il programma della nostra gita di un giorno a Tindari.

Prima tappa: Il Santuario di Tindari e la Madonna Nera

La nostra gita ha inizio dalla visita al Santuario. Svetta alto e fiero sulla cima del promontorio e riesce a mettere soggezione anche ai non credenti!
Il Santuario si trova esattamente dove una volta sorgeva l’antica città greca di Tindari, in una posizione strategica e privilegiata, da qui infatti si aveva il pieno controllo del mare circostante per avvistare i potenziale nemici in arrivo.

Storia della Madonna del Tindari: la leggenda narra..

Il simbolo del santuario è la Madonna Nera, una bellissima statua scolpita su legno di cedro raffigurante la Madonna in trono con il braccio il bambino, alla base della statua una scritta tratta dal Cantico dei Cantici: “Nigra sum sed formosa” la cui traduzione è “Sono bruna ma bella”. Quando, come e da dove sia giunta qui questa statua non è mai stato scoperto, probabilmente dall’Egitto tra l’VIII ed il IX secolo, ma non ci sono dati certi in merito. E come di consueto dove non arriva la scienza arriva la leggenda.

Si narra che durante una tempesta la nave che trasportava la statua della Madonna si rifugiò nella baia di Marinello per mettersi in salvo. Una volta arrivati qui i marinai per alleggerire la nave iniziarono a scaricare la nave dai pesi trasportati, ma non gli fu possibile finché non portarono giù la statua, a quel punto potettero finalmente salpare. La statua venne ritrovata dagli abitanti di Tindari e portata in cima al promontorio. Dal quel momento in poi divenne meta di numerosi pellegrinaggi.
Se vi trovate in zona vi consigliamo di non perdervi la festa della Madonna Nera che si tiene il 7 e 8 settembre.
 

Seconda tappa: La Baia di Tindari e i laghetti di Marinello

Il Borgo di Tindari racchiude in sé non solo la bellezza derivante dall’opera sapiente dell’uomo, ma anche quella della natura che qui in fatto di bellezza si è proprio superata.
Dalla cima del promontorio potrete vedere sotto di voi una bellissima lingua di sabbia che si allunga sul mare: la baia con i laghetti di Marinello, una bellissima riserva naturale. Potrete raggiungerla in due modi: 

  1. via mare, tramite un comodo ed efficiente servizio in barca. Quando acquistate il biglietto potrete concordare l’orario di rientro
  2. via terra attraversando la riserva naturale, una bellissima passeggiata che vi permetterà di apprezzare la flora tipica di questa zona

La baia è una riserva naturale protetta, quindi non troverete lidi con spiagge attrezzate, ma soltanto una meravigliosa distesa di sabbia chiara, silenzio ed il rumore del mare.

Terza tappa: Il teatro Greco di Tindari e l’area Archeologica

Il teatro greco di Tindari risale al IV secolo A.C. ed era in grado di ospitare fino a 3 mila spettatori. L’opera per come la vediamo oggi è frutto del rimaneggiamento dei Romani che la riadattarono in anfiteatro per il gioco dei gladiatori. L’area archeologica vi permetterà di capire com’era l’originaria acropoli, costruita totalmente in pietra arenaria e abbellita con sculture e mosaici. 

Bonus: la Trattoria Pane e vino 

Dopo aver tanto gironzolato per Tindari vi sarà venuto un certo appetito! Vi consigliamo una sosta alla Trattoria Pane e Vino per assaporare i piatti tipici di questo meraviglioso angolo di Sicilia, caserecci e genuini: formaggi, salumi tipici, olive, crostini, sottoli e carne alla griglia, uscirete da questo locale sazi e appagati!

La gita a Tindari: i luoghi del Commissario Montalbano

Uno dei romanzi della serie de Il Commissario Montalbano,“La gita a Tindari” è stata ambientata proprio in questo luogo. È qui che il vice commissario Mimì Augello conosce la sua futura moglie Beba. Passeggiando per le vie della cittadina potrete rivedere i luoghi di quella puntata.